Castello di Bigliolo
Testo e Foto di Silvio Spediacci
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La cortina muraria nord.
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Il Tratto di mura e la torre Ovest.
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Bigliolo è una piccola frazione del Comune di Aulla in provincia
di Massa Carrara. E' un paese della bassa Lunigiana che si raggiunge,
da Aulla, percorrendo la SS63 del Cerreto fino a Serricciolo e poi, dopo
altri 5 Km, seguendo le indicazioni lungo la provinciale.
Il castello di Bigliolo fu una delle fortificazioni che presidiarono
la gran corte Vescovile della media Lunigiana avente a capo Soliera e
per quanto non si abbiano particolari notizie di avvenimenti che lo riguardano � certo
che esso non rimase estraneo, nel sec. XIII alle lotte combattute fra
il Vescovo e i Malaspina in Val di Aulella' (Ugo Formentini). Bigliolo,
dopo queste contese, fin� nel potere dei Marchesi di Filattiera e precisamente
a Bernab� Malaspina, feroce persecutore della Diocesi Lunense. Questi
lo lasci� al figlio Francesco,' Dall'atto di divisione del 1275 risulta
che a Francesco, autore della linea di Olivola fu assegnato fra l'altro,
anche tutto ci� che la famiglia possedeva in castro Bilioli' (Ugo Formentini).
'Il Castello di Olivola fu scelto a capoluogo del vasto feudo perch� il
pi� sicuro e quello posto quasi al centro del dominio feudale comprendente
Aulla - Terrarossa - Virgoletta - Pieve de Monti Licciana - Varano -
Groppo San Pietro - Bastia - Agnino - Bigliolo - Pallerone' ( C. Caselli).
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La Torre Est
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Nel 1412, dopo l'eccidio di Apella, in cui il Capitano Rossi di Varano
uccise i due Marchesi di Olivola, s'estinse detta dinastia e Bigliolo
con Magliano, Collecchia e Pallerone, sentita la popolazione, scelsero
la dipendenza dai Marchesi Leonardo e Galeotto del Castello dell'Aquila
a Gragnola Nel 1418, per� Bigliolo pass� insieme ai Castelli del suddetto
Feudo, sotto il dominio di Firenze, quale pena inflitta ai feudatari
del Castello dell'Aquila per la strage dei Marchesi della Verrucola di
Fivizzano. Successivi accordi con Firenze, nel 1428, riportarono Bigliolo
nel dominio dei Marchesi di Gragnola, fino al 1466, anno in cui, mor� il
Marchese Galeotto e, per mancanza di figli maschi, si estinse il ramo
dei Marchesi dell'Aquila. Nel 1467 Bigliolo passa al marchese Malaspina
Gabriele di Fosdinovo, fino al 1510, quando alla sua morte il figlio
Lazzaro I, dalla divisione del feudo, secondo la ben nota legge di successione
dei Malaspina, dar� inizio alla seconda Dinastia dei Marchesi di Olivola.
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La Torre Ovest
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Un momento tragico per il Castello di Bigliolo si verific� nel 1523,
quando Giovanni de' Medici, detto dalle Bande Nere, acquistato il feudo
di Aulla, che non gli fu confermato dall'Imperatore, tento di costruirsi
un feudo in Lunigiana, assalendo vari Castelli. Bigliolo fu tra quelli,
come Bastia , che resistette, e dove le Bande Nere commisero stragi e
atrocit� inaudite. La sanguinosa presa di Bigliolo � certamente successiva
allo scontro di Bibola dove i circa 700 soldati di Giovanni dalle Bande
Nere ebbero la meglio sui 2000 soldati dei Malaspina, fra i quali certamente
vi erano anche uomini di Bigliolo. Giovanni dalle Bande Nere poi su consiglio
del Vescovo di Pistoia mandato dal Papa Clemente VII (Papa dello scisma
anglicano), figlio di Giuliano dei Medici, fece pace con i Malaspina
e ricevuti 2500 scudi d'oro abbandon� la zona.
Da quel momento si accentu� la decadenza del castello di Bigliolo, come
centro abitato di fronte all'emergere delle ville del piano, anche se
conserv� una posizione di prestigio perch� si continua ad amministrarvi
la giustizia e a convocarvi le assemblee. Il 14.11.1568, con un contratto
rogato dal notaio Giovanni Michele dei Cerri di Bigliolo, i figli di
Lazzaro I divisero il marchesato in due parti, una comprendente Pallerone
con Canova assegnata a Spinetta e a Carlo e l'altra comprendente Olivola
con Bigliolo assegnata a Camillo e a Troilo. Si diede inizio ad una direzione
collegiale, in cui i due Marchesi padroni si sarebbero alternati per
un anno, l'uno dopo l'altro nel governo della quota assegnata.
Il desiderio di conservare la sostanziale unit� del feudo indurr� per� il
10 marzo 1572 Camillo, Carlo e Troilo, scapoli, a regolare con atto notarile
la successione , in modo che Spinetta, l'unico ad essersi ammogliato,
potesse garantire con i suoi figli, la continuit� della dinastia inaugurata
da Lazzaro I. Nel periodo Napoleonico le terre di Lunigiana passarono
a far parte con l'edito 2/7/1797, della Repubblica Cisalpina. Oggi restano
i ruderi, rivestiti dall'edera e invasi dalla vegetazione, di tutto il
tratto nord della fortificazione con una torre cilindrica e la torre
est.
 
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