Fortezza del Girifalco
Testo e foto di Alessio Perugini
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Il nucleo centrale.
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La Fortezza domina l'abitato di Cortona, provincia di Arezzo.
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La Fortezza del Girifalco (o Medicea) fu utilizzata probabilmente nel
periodo altomedioevale da guarnigioni gote e longobarde, ma la prima documentazione
certa risale all'anno 1258, quando fu ceduta ad Arezzo. Dopo il 1266 vi
furono eseguiti diversi interventi di rifacimento, proseguiti poi successivamente
nel 1300 sotto la Signoria dei Casali. Furono poi i Senesi ad aiutare
i Cortonesi sia nella ricostruzione delle mura che della Fortezza, poco
prima che la citt� passasse sotto il dominio di Firenze (1411). Risale
proprio a questo periodo il corpo centrale, che serviva da chiave di volta
del circuito delle fortificazioni. Nel 1540 Cosimo I� de' Medici (detto
Cosimo il Vecchio), visit� quasi tutte le fortezze della Toscana, per
stabilire quali rafforzare ed ammodernare, in base alla loro particolare
collocazione strategica; come risulta da un documento ufficiale dell'epoca,
fra quelle visitate c'era anche quella di Cortona, che venne poi completamente
ristrutturata; era probabilmente un'antica Fortezza di origine etrusca.
Nel 1556 iniziarono i lavori a spese dei Cortonesi, che in quegli anni
video aumentare il prezzo del sale, del grano, del mosto, le gabelle dell'uva...
Cortona aveva effettivamente per Firenze una notevole importanza strategica,
specialmente al tempo della guerra contro Siena (1550-1555), inoltre era
situata al confine con lo Stato Pontificio. L'intervento di ristrutturazione
della Fortezza interess� anche le mura e le porte della citt�: furono
abbattute le torri che, con cadenza regolare, sorgevano sulle mura, furono
anche chiuse alcune porte ed abbattuti i borghi esterni. Purtroppo, subito
dopo questi interventi, inizi� la decadenza della Fortezza, forse in relazione
alla sua inutilit�, poich� dalla guerra contro Siena in poi la Toscana
godette di ben due secoli di pace ininterrotta.
La Fortezza assunse in seguito il ruolo di sede di una piccola guarnigione
con funzione di 'polizia urbana'. L'aspetto attuale � il frutto della
ristrutturazione cinquecentesca: imponenti mura seguono un tracciato trapezoidale
con quattro bastioni angolari di forme e dimensioni diverse. Ognuno di
essi aveva un proprio nome: quello a sud era chiamato S. Margherita (la
patrona della citt� di Cortona, infatti la Fortezza si trova vicino alla
chiesa di S. Margherita), prossimo all'ingresso, dove era situato il corpo
di guardia; gli altri erano ad ovest S. Maria Nuova (altra chiesa di Cortona,
attualmente in ristrutturazione), a nord S. Egidio (il monte pi� alto
delle montagne cortonesi) e infine S. Giusto a sud. Al loro interno si
trovavano il magazzino delle polveri ed il carcere (a sud), quattro posti
cannone (a ovest), due cannoniere (a nord) e tre fuciliere (a est). Le
mura all'interno hanno un terrapieno utile all'epoca per attutire i colpi
dell'artiglieria, mentre ogni bastione ha delle feritoie laterali su cui
venivano sistemati i cannoni che consentivano di difendere tutti i lati
della struttura.
Il corpo centrale del fortilizio ha dimensioni piuttosto ridotte per cui
si pensa che potesse ospitare solo un'esigua guarnigione, pur tenendo
presente che diverse baracche dei soldati che si trovavano lungo i lati
del cortile sono state demolite. Osservando bene l'edificio dall'esterno,
si pu� notare che vi sono, nella facciata rivolta verso l'ingresso, diverse
integrazioni a mattoni e notevoli rimaneggiamenti: ampie finestre sostituiscono
quelle pi� antiche molto pi� piccole, ci� a dimostrazione dell'uso diverso
che si faceva nel tempo del palazzo, il quale venne assumendo via via
caratteristiche sempre pi� 'civili'. Il materiale utilizzato nelle varie
epoche per la sua costruzione � molto differenziato, infatti a pietre
ben squadrate si alternano vari materiali. Le parti pi� antiche rimaste
sono la facciata interna e la muraglia orientale che chiude a nord il
cortile interno.
 
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