Castello di Istia d'Ombrone
 |
 |
| La restaurata porta principale. |
La 'Portaccia' lungo il circuito murario esterno. |
Istia d'Ombrone si raggiunge seguendo la SS223 fino all'uscita di Roselle
e da qui le indicazioni per Scansano.
Istia domina il fiume Ombrone dalla cima di una modesta altura della
pianura grossetana ed era già un importante nodo della viabilit�
etrusco-romana e medievale, anche grazie al suo guado. E' ancora chiaramente
visibile un nucleo sommitale ed uno pi� in basso. La cinta muraria pi�
antica, che racchiude la sommità del colle, ha una forma rettangolare
ed è costruita con grossi blocchi di pietra arenaria rozzamente
squadrati uniti ad elementi di varia provenienza (fra i quali un cippo
funerario romano) uniti con malta friabile. Al centro si trovava il cassero,
oggi non più riconoscibile in quanto inglobato in costruzioni successive.
Tutta l'area è privata e non visitabile. Le mura esterne, che cingono
interamente il poggio alla sua base, erano dotate di due porte e costruite,
nella parte inferiore risalente al basso medioevo, in pietra e ciottoli
di fiume disposti senza ordine, mentre il rialzamento successivo ha una
tecnica mista pietra-laterizio. Le uniche testimonianze di rilievo sono
le due porte entrambe a doppio arco senese, la prima, verso il fiume anche
chiamata 'Portaccia', è in rovina, mentre quella principale, recentemente
restaurata, si apre in una bella torre ancora coronata da archetti sporgenti
e da una torretta con la campana.
La prima citazione dell' abitato di Istia è dell' 862 (con il nome
'Iscle') ma non consente di stabilire se il sito fosse gi� fortificato.
Fu possedimento, uno dei più antichi, degli Aldobrandeschi. La
posizione portò allo sviluppo di Istia come centro di scambi e
dal 1032 il borgo murato divenne sede di mercato. Nel 1137 Sub� distruzioni
durante la campagna di Arrigo di Baviera nel Grossetano ed ospit� l'anno
successivo il vescovo di Grosseto che qui aveva un palazzo (in rovina
fino a pochi anni fa, oggi i suoi resti restaurati sono in proprietà
privata). La propriet� sull' intero castello di Istia del vescovo di Roselle
prima e di quello Grossetano poi venne confermata da una bolla papale
del 1188, ma il patronato sulla zona rimase sempre saldamente in mano
agli Aldobrandeschi. Nel 1228 il vescovo pose il castello sotto in controllo
di Siena, ma nel 1254 venne riconquistato, assieme a Roselle, da Umberto
degli Aldobrandeschi. Presso Istia furono costruiti, in condominio fra
il l'autorità vescovile grossetana e l'abbazia di San Galgano,
alcuni mulini e una grancia. Nel 1273 agli Aldobrandeschi succedettero
i Santa Fiora. Al termine di queste vicende viene ratificata nel 1287
la sottomissione di Istia a Siena che culminer� nel 1467 con la vera e
propria cessione da parte del vescovo grossetano. In et� moderna il castello
fu anche propriet� dei Piccolomini.
 
|