Magliano in Toscana - Mura
Veduta del fronte ovest, le mura Senesi.
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Magliano in Toscana si raggiunge facilmente seguendo, da nord,
la SS1 Aurelia, fino all'incrocio con la SP81, poi SS323 che porta
al paese. Da sud si lascia l'Aurelia all'altezza di Albinia (SS74),
si prosegue fino al bivio con la SS323 che porta a Magliano.
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L’importanza
strategica di Magliano, così vicino al mare e all’entroterra
dall’Amiata a Pitigliano, è sempre stata indubbia. Oggi la cinta
muraria di Magliano in Toscana è una delle più
interessanti e complete fortificazioni urbane medievali della Toscana,
sia per l'aspetto scenografico sia per l'alto
esempio di architettura militare che rappresentano. Sul
colle dove sorge la cittadina era presente un castello,
nominato per la prima volta nel 1097 e incluso in
tutti gli atti di divisione dei territori degli Aldobrandeschi, conti
di Santa Fiora e signori della zona.
Nel 1326 Magliano fu occupato dal Re di
Napoli e concesso da Carlo, duca di Calabria e capo delle
forze imperiali, ai Conti Pannocchieschi ma dopo
solo un anno, grazie all'intervento di Ludovico il Bavaro, fu restituito
ai Conti di Santa Fiora. Prima di abbandonare il castello i
Pannocchieschi lo incendiarono. Nel 1358 il
casello fu concesso in enfiteusi alla Repubblica di Siena che
lo concesse in signoria a Spinello di Spinello Tolomei.
I Senesi si occuparono immediatamente di ricostruire il
Cassero, oggi scomparso, e nel ventennio successivo, con
l'utilizzo di maestranze specializzate, di rinforzare la
cinta muraria. Ulteriori addizioni e migliorie furono
effettuate nel corso del 1400.
Di
quest'ultima ancora oggi tre lati sono ben conservati,
intervallati da torrioni rotondi e torri
quadrate, resti del castello, perfetta fusione fra preesistenze
Aldobrandesche e addizioni Senesi tardo medievali. Il camminamento
di ronda, recentemente restaurato e in gran parte agibile,
è sostenuto da archetti pensili su mensole a piramide rovesciata,
un classico dell'architettura fortificata senese. Il lato
Nord è ormai inglobato nelle abitazioni e difficilmente
leggibile. La Porta San Giovanni sul lato
sud e quella di San Martino su quello Nord
sono i due, ancora integri, originari ingressi al recinto. Accanto
alla Porta San Giovanni si può ammirare un tratto
delle mura più antiche, dominate da una torre
quadrata sulla quale ancora è visibile lo stemma
degli Aldobrandeschi, conti del Sacro Romano Impero, vicari
Imperiali.
Da
qui le mura in pietra proseguono fino a saldarsi alla cinta
muraria Senese del lato ovest, quello rivolto
al mare, di spessore ben più massiccio e intervallata da ben sei
torrioni circolari, notevole novità per l'architettura dei
tempi, dotati di feritorie e troniere. Le mura erano in origine più alte,
terminavano con una parte sporgente in mattoni decorata ad archetti
e merli. La porta presente su questo lato, detta Porta Nuova in
quanto di costruzione più recente rispetto alle altre due, fu inserita
sulla cortina in un secondo momento. Si nota infatti la netta distinzione
fra il corpo tronco-piramidale nel quale è integrata e le mura che
la delimitano. La porta ha un apertura ad arco acuto bordato con
conci ben lavorati ed è coronata da un apparato a sporgere di notevoli
dimensioni, con caditoie.
Come già accennato, sul lato Nord si apre
la Porta San Martino, dal nome della vicina chiesa,
che era la porta di accesso all'antico castello di Magliano, è più semplice
di quella Nuova: manca del tutto l’apparato a sporgere ed ha
un'apertura ad arco rotondo in mattoni. La merlatura, guelfa, è probabilmente è un
rifacimento. Questo tratto di mura, seppur modificato in epoca senese,
è per gran parte ancora quello originario eretto dagli Aldobrandeschi.
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