Castello di Monternano
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La porta d'ingresso superstite.
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Il fronte nord. |
I ruderi di Monternano si raggiungono seguendo una diramazione secondaria
del tratto della SS429 di Val d'Elsa
che congiunge Poggibonsi a Castellina
in Chianti. Il bivio, che immette in una stradella sterrata, si
trova sulla destra dopo circa sei km. per chi proviene da Castellina [da
questa direzione è più facilmente identificabile], e
porta il cartello segnaletico-turistico per la Pieve
di Cispiano. Passata detta località si prosegue e, poche
centinaia di metri dopo che la stradella inizia a scendere, si gira a
destra all'indicazione per La Spedda/Monternano.
Dopo circa 1,5 km., percorso immersi nel bosco, la strada termina presso
una casa torre [proprietà privata] difronte alla quale si
erge ciò che resta del castello.
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Monternano fu uno dei più potenti e vasti castelli della Val
d'Elsa, nominato fin dal 1089 in un atto di donazione dalla
Contessa Mingarda di Morando a un certo Giovanni di Benzo, confermato
poi in feudo ai Conti Guidi dagli imperatori Arrigo VI e Federico
II. Da questi quali passò alla famiglia senese degli Squarcialupi
divenendone la roccaforte principale.
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| Il torrione di nord-est |
La posizione di Monternano [precedentemente noto anche con i nomi
di Montennano, Mortennano e Montennana], sul confine fra i territori
delle Repubbliche Senese e Fiorentina, era strategicamente di primaria
importanza: posto lungo il versante meridionale dei rilievi montuosi che
dal Chianti scendono nella Val d'Elsa, su uno sperone
roccioso sopra il borro del torrente Strolla dal quale esercitava
il controllo di due arterie fondamentali della viabilità medievale
come la via Francigena, nella sottostante val d'Elsa, e la strada
di Giogoli, nel Chianti senese.
Insieme alla vicina Poggibonsi costituiva
uno sbarramento inespugnabile alle incursioni Fiorentine verso sud. Già
nel 1201 l'esercito della città del giglio attaccò
Monternano danneggiandolo gravemente, ma fu nel 1220, adducendo la
scusa che alcuni mercanti di Firenze erano stati depredati dagli Squarcialupi,
che la possente rocca fu espugnata e rasa praticamente al suolo. In questa
occasione venne probabilmente usata per la prima volta in Toscana la tecnica
d'assedio di scavare gallerie sotto le mura nemiche per minarle e provocarne
il crollo. Grazie all'aiuto di Poggibonsi e l'appoggio dell'imperatore gli
Squarcialupi riuscirono a ricostruire il castello e mantenerlo fino al 1254
quando l'esercito fiorentino, di ritorno dal vittorioso assedio a Monteriggioni,
lo riconquistò definitivamente. Monternano fu assegnato alla pieve
fortificata di S.Agnese, una delle tre chiese plebane del 'terzo
di Castellina' che, con Radda e Gaiole, andò a
costituire la Lega del Chianti. Con la fine delle guerre di confine
fra Siena e Firenze l'importanza del castello diminuì progressivamente,
soprattutto a causa della posizione utile quasi esclusivamente a scopi militari,
fino ad essere abbandonato.
Il castello ha forma rettangolare, con i lati più lunghi
orientati a sud e nord, di dimensioni particolarmente vaste per la zona,
e oggi è ridotto ad imponenti ruderi semi sommersi dalla
vegetazione. Il perimetro murato occupa per intero il rilievo dal quale
si dominano la val d'Elsa e i borri circostanti. La strada sterrata ci
conduce direttamente sotto il fronte est, il più possente
grazie alla presenza agli angoli di due torrioni semi cilindrici.
Passando sotto a quello di sud-est si arriva alla porta principale,
ancora in buono stato di conservazione, dotata di un bell'arco a tutto
sesto. Si può notare come questo tratto di cortina muraria
sia stato rinforzato, probabilmente dopo l'assedio del 1220, con l'aggiunta
di una primitiva forma di base a scarpa.
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| Primitiva bastionatura sul fronte sud. |
Entrati all'interno del perimetro murato appare chiaro che il fortilizio
era diviso in due parti, quella a est, alla nostra destra, con
funzioni residenziali per i feudatari e quella a ovest, più
vasta, usata come piazza d'armi con edifici di servizio o come
area destinata al ricovero della popolazione del contado in caso di pericolo.
Nella parte residenziale, costruita con filaretto di buona manifattura,
sono ancora presenti i resti di alcune volte e locali sotterranei,
fra i quali la cisterna, oggi accessibile con un'apertura postuma,
proprio di fianco alla porta, anche dall'esterno della cinta muraria.
Le cortine esterne sud e ovest sono quasi totalmente crollate mentre
quella nord è sostanzialmente integra. All'angolo nord-ovest, sul
margine del dirupo e proiettato verso le valli circostanti, un edificio
quadrato, del quale ormai restano poco più delle fondamenta, sembra
poter essere stato una torre di avvistamento. Lungo la cortina
nord si aprono alcune arcate, quasi completamente interrate, che
si suppone fossero un tempo postierle per l'accesso ad un terzo
cortile formato da un ulteriore, scomparsa, cerchia muraria esterna. Nella
parte interna sono ben visibili fori di supporto per le strutture lignee
che vi erano un tempo addossate.
La sua posizione, scenografica, le sue dimensioni, il rapido declino che
ne ha impedito contaminazioni successive e la qualità delle strutture
superstiti fanno di Monternano uno dei più belli esempi di castello
feudale toscano del XII°/XIII° secolo.
  
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