Castello di Oliveto
Vista della facciata principale dal cortile esterno.
La torre dell'Orologio. Sulla destra le mura merlate che cingono
il cortile esterno.
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Il Castello si trova sulle colline adiacenti alla strada provinciale
che unisce Castelfiorentino a Certaldo. Da Firenze si raggiunge percorrendo
la superstrada Siena-Firenze fino all'uscita Poggibonsi Nord, da qui
occorre imboccare
la statale
n.429 in
direzione Certaldo–Castelfiorentino-Empoli. Dopo Certaldo si supera
il borgo di Petrazzi e si trova sulla destra una piccola strada con indicato
'Oliveto'. Dal bivio al Castello ci sono circa
4 km di strada sterrata.
Il
Castello di Oliveto, oggi in realtà più una villa
fortificata, fu costruito nel 1424 sulla cima
di un colle a
dominio della valletta
interna del torrente Pescaiola, affluente di destra del fiume Elsa,
da Puccio Pucci, della nobile famiglia fiorentina
dei Pucci, a guardia dei propri vasti possedimenti della zona, nonché come
rifugio per i tempi di instabilità politica e residenza di campagna.
Ben oltre le reali esigenze dell’epoca è protetto da fossati,
mura e torri, tanto da farlo sembrare
un refuso
di architettura fortificata del secolo precedente. Il nome
deriva dalle coltivazioni di olivo che circondano il colle, mentre
il Castello è in
realtà circondato da filari di
cipressi e boscaglia di lecci e di allori.
L'aspetto
della costruzione, interamente realizzata in mattoni rossi, è quello
del classico castello-recinto medievale dalla forma
di rettangolo irregolare. Molti
elementi architettonici
contribuiscono a renderlo tale agli occhi del visitatore: la merlatura
guelfa della
cinta
muraria
dotata
di camminamento di ronda (dal quale si domina la valle),
i quattro
torrioni angolari anch'essi merlati, fra i quali spicca la torre
dell’orologio,
il primo recinto dal quale ci si immette, attraverso un bel
portale con arco a tutto sesto sormontato da uno stemma araldico
in marmo, al
cortile interno della Villa, il loggiato con
quattro arcate e la
cappella per le funzioni religiose.
All’interno del loggiato si trova un pozzo
di raccolta di acqua piovana che originariamente era un punto di rifugio e di uscita sotterranea
dal Castello: esso infatti coincide con una via murata a
volta che si apre a valle del Castello, dalla parte orientale.
Non era stato ancora finito di costruire, quando Oliveto si
trovò a dover fronteggiare l’assalto di svariate compagnie
di banditi che scorazzavano per la Valdelsa.
Fu più volte occupato e poi restituito alla alla famiglia
Pucci nella guerra fra Senesi e Fiorentini (fino
al 1480). Durante la lotta in
difesa dell’ultima Repubblica Fiorentina, negli
anni 1529-1530, Oliveto fu caposaldo degli imperiali,
avendo i Pucci preso posizione in favore del papa Clemente VII,
che intendeva recuperare
Firenze al dominio della sua casa, i Medici.
La
storia del Castello è ricca
non solo di battaglie, ma anche di famosi ed eccellenti ospiti che
da qua hanno apprezzato il meraviglioso paesaggio e
l’offerta dei prodotti tipici di queste colline: l’olio e
il vino. Intorno al 1850 avvenne il passaggio di proprietà dalla
famiglia Pucci a quella Guicciardini, altrettanto nobile
e famosa famiglia fiorentina.
Oliveto acquistò nuovamente veste militare nel luglio
1944. Nel corso della combattutissima ritirata della Wehrmacht
verso l’Arno, il castello si trovò nel mezzo del settore
operativo della 29. Panzer Grenadier Division e fu sede del comando del
71° reggimento
granatieri corrazzati.
Oggi il Castello è al centro di un efficiente e moderna azienda
agricola che ne ha rilanciato la caratteristica ospitalità, meta
di vacanze agrituristiche, e della tipica produzione dei vini e dell’olio.
 
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