Rocca di Pietracassia
La cinta muraria della Rocca, l'angolo difeso
dalla 'Torre Quadrata'. A destra: Resti del Mastio
|
Non è semplice raggiungere le rovine della Rocca di Pietracassia.
Da Firenze percorriamo la S.G.C. FI-PI-LI fino
all'uscita Pontedera, da qui seguiamo la SS64 verso
l'Alta Valdera e Peccioli,
poi, all'altezza di La Rosa di Terricciola,
ci immettiamo nella SS439 verso Lajatico.
Alla località La Sterza proseguiamo
sulla Strada Provinciale di Lajatico, passiamo
il paese e usciamo dal centro storico seguendo
'Tutte le Direzioni'. A questo punto troveremo
un segnale turistico per la Rocca e dopo circa 500 metri un secondo ci
condurrà su una strada sterrata. Qui c'è anche il cartello
con cenni storici, una mappa della rocca e indicazione del percorso per
raggiungerla. In auto possiamo proseguire per circa 4
chilometri [i primi 3 in modo abbastanza agevole, l'ultimo
con qualche difficoltà] fino a giungere al crinale del Poggio
delle Cataste [450 m.] dove il percorso è sbarrato da una
catena. Lasciata l'auto in un piazzale del bosco si prosegue a
piedi lungo il sentiero di crinale per circa 2
chilometri prima di trovare Pietracassia a 532 metri d'altitudine.
Si arriva dalla parte dello strapiombo. Vi è anche la possibilità di
raggiungere la Rocca dalla Fattoria di Miemo. La strada è chiusa
da sbarre e deve essere percorsa a piedi chiedendo il permesso.
»»» Clicca qui per
vedere la mappa
Pietracassia può essere
considerata uno dei monumenti
alto medievali pi� importanti della provincia di Pisa.
Il grande masso calcareo coronato dalla Rocca, a 532 metri di
altitudine, domina la strada che, risalendo
il corso del torrente Sterza, collega direttamente la Valdera con
la Valdicecina e vi si erge a naturale sbarramento,
soprattutto dal lato nord, dove termina con uno strapiombo di
circa 80 metri. Da una fenditura aperta in tale masso
sembra derivi proprio il nome Pietracassia ('Pietra cassa'
significa pietra spaccata) sebbene alcuni storici collagano il suo nome
da quello del triumviro romano Cassio. La sua posizione
era gi� al tempo degli Etruschi ideale per controllare
la via usata per la commercializzazione del rame estratto nelle vicine
miniere di Montecatini.
Non si hanno date certe circa l'epoca di costruzione della rocca o
di strutture, sorte per il controllo del territorio minerario, qui presenti
in epoca Etrusca o Romana. Le prime notizie risalgono al 1028 d.C., e
Pietracassia è indicata come posizione strategicamente importante sul
confine tra la Diocesi di Volterra e il Contado
di Pisa. Attorno al 1100 fu acquistata dal Vescovo di Volterra
che ne perse il possesso, in favore dei Fiorentini, dopo la battaglia
della Meloria (6 agosto 1284) per riaverlo nel 1355.
Il complesso fortificato è diviso in due strutture distinte tra
di loro: Il castello, cio� il nucleo pi� elevato e pi� antico
e la rocca, una cinta muraria di epoca successiva, costruita lungo
il crinale e i terrazzamenti del colle, che avvolge il castello. Entrambi
i corpi di fabbrica non si sviluppano su un perimetro completo, il lato
nord è costituito dalla roccia calcarea e dallo strapiombo.
La data di costruzione del castello è difficilmente indicabile,
alcune teorie, non confermate, lo collocano come struttura prettamente
militare edificata dai Longobardi. Possiamo invece ammirare
l'abilità dimostrata dalle maestranze nell'edificare la struttura,
con la disposizone e taglio tecnicamente perfetta dei conci in pietra,
estratta da cave della zona, e il riuscito effetto cromatico finalizzato
alla creazione di omogeneit� della cinta muraria con le rocce naturali
circostanti.
La struttura è costitutita da un compatto e massiccio
blocco squadrato con la facciata principale rivolta a sud, privo
di qualsiasi apertura e fin dall'origine sicuramente senza merlatura.
Le feritoie oggi identificabili furono aperte in epoca
posteriore. Gli unici elementi architettonici di un certo pregio sono
le due torri angolari: quadrilatera quella
di ponente - oggi inaccessibile - a pianta eptagonale l�altra,
a levante, ancora oggi in buone condizioni e accessibile. Al suo interno
si può ancora ammirare un bel soffitto in pietra a
botte. L'unica porta di accesso al castello, attualmente
gravemente danneggiata, si apre al centro del fronte principale,
sopraelevata dal terreno di un paio di metri. All�interno non sono più identificabili
gli edifici che costituivano alloggi e i servizi per la truppa. Sono
rintracciabili solo i resti della torre del mastio,
per gran parte collassata, situata nel punto pi� difficile da espugnare,
usata come torre di collegamento a vista con gli antichi
castelli di Montevaso, Chianti, Terricciola, Lajatico, Orciatico, Peccioli,
Miemo. Da qui il panorama e la visuale sono ancora oggi
stupendi.
La
presunta epoca di costruzione della rocca � molto posteriore
rispetto a quella del castello. Approssimativamente, considerando la
struttura muraria e la tecnica costruttiva, pu� farsi risalire al 13° secolo,
durante il periodo di massimo splendore della Repubblica Pisana.
I blocchi di pietra usati sono pi� grandi e tagliati
con più precisione, anche se meno curata � la loro collocazione.
Le mura hanno spessore inferiore ed i vuoti tra i blocchi sono riempiti
con malta. Sembra che questa seconda cinta sia stata
eretta per trasformare Pietracassia in un borgo murato,
inglobando gli edifici civili sorti a ridosso del castello,
ma è plausibile che la cinta sia stata costruita semplicemente
per rafforzare il castello sul suo versante pi� esposto sfruttando
al massimo la morfologia del terreno. Le mura sono costruite con la tecnica
atta a permettere il tiro difensivo fiancheggiante: due corpi simmetrici
protesi in avanti separati da un tratto di muraglia. Nella cortina è aperta un'unica
porta, con arco a tutto sesto e ancora in buone
condizioni, subito sotto la torre eptagonale del castello, che così fungeva
anche da ulteriore difesa dell'accesso. Difronte all'ingresso sono ancora
identificabili alcuni scalini scolpiti nella roccia.
Il declino della Rocca iniziò nel 1405 quando subì le trame
di Pietro Gaetani che la consegnò ai Fiorentini
per tornaconto personale. Nel 1431, Pietracassia si ribellò al
dominio fiorentino, ottenendo in cambio di essere demolita per rappresaglia
alla sua infedeltà: nel 1434 la Repubblica Fiorentina la
riconquistò e ordinò lo smantellamento con l'abbattimento
del Mastio. La lontananza da centri abitati importanti ha permesso
alla Rocca di giungere fino a noi senza sostanziali modifiche strutturali
se non quelle provocate dall'usura del tempo.
  
|