Il fortilizio di Roccalbegna corona una roccia, chiamata semplicemente
'sasso', che sovrasta il borgo omonimo dall'alto dei suoi sessanta metri
di altezza. Il paese � adagiato sul fianco meridionale del monte Labbro
alla confluenza dei fiumi Armancione e Albegna, da sempre punto strategico
fondamentale per il controllo della strada che attraversa la zona del
Monte Amiata, che in questo punto si restringe.
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Sopra: veduta dagli spalti della rocca.
Sotto: I resti del cassero senese. |
Basta salire fino alla cima del '
sasso', e affacciarsi dai
bastioni
della fortificazione medievale per avere una eccezionale vista panoramica
su tutta la valle. La sua caratteristica posizione di
nido d'aquila
fa s� che una visita sia comunque interessante, nonostante la '
rocca'
in se stessa possa essere considerata piuttosto modesta.
Durante il medioevo la zona era dominio dei conti
Aldobrandeschi,
ai quali si deve, nella seconda met� del 1200, la costruzione delle fortificazioni.
Il borgo era originariamente difeso anche da
mura e da un
cassero
quadrato posto su un'altra piccola altura a valle del 'sasso'. Questo
era il nucleo centrale di Roccalbegna, del quale oggi restano solo
due torri e un tratto della cinta muraria.
La Rocca che � giunta quasi intatta a noi era il fortilizio minore, usato
essenzialmente come punto di vedetta e ultimo rifugio in caso di capitolazione
del borgo. Il paese conobbe durante il XIV� secolo un periodo di grande
degrado che ne caus� il quasi totale abbandono. Nel 1455 le fortificazioni
furono riadattate dai Senesi, ma ci� ferm� solo in parte il processo involutivo
della zona. Con la sconfitta della Repubblica Senese, alla met� del XVI�
secolo Roccalbegna pass� al Granducato retto da Cosimo I dei Medici, ma
gi� nel 1560 fu dato in feudo al cardinale Antonio Sforza. Rest� feudo
granducale fino al 1751.