San Galgano - La Leggenda
Testo e Foto di Moreno Macii
Chi per avventura o per diletto attraversa la Valle delle Merse ,dal mare verso Siena non pu� che rimanere affascinato dalla bellezza e dal fascino primitivo che questi luoghi sanno trasmettere,al punto tale che anche con poca fantasia ci si pu� facilmente immaginare di essere ancora nel Medioevo. Appena usciti dalla valle si apre ai nostri occhi una magnifica valle verdeggiante, con alla sinistra Chiusdino. Ed � qui che inizia la nostra leggenda.Si narra che Guidotto e Dionisia della famiglia dei Guidotti (nobili) vivevano agiatamente nel loro castello dal quale potevano vedere la valle delle Merse e sarebbero stati felici, ma un cruccio turbava la loro serenit�. Bench� Dionisia fosse gi� arrivata avanti con gli anni non aveva avuto figli, e questo per loro era di grande turbamento tanto che la donna era sempre a pregare affinch� il buon Dio gli facesse la grazia. Finalmente nell'anno 1148 ebbe i natali un fanciullo di nome Galgano. Guidotto era pieno di gioia finalmente le loro preghiere furono ascoltate, fece vestire tutti a festa e bardare i cavalli con le monture pi� belle, per salire alla pieve dove venne battezzato. Galgano crebbe e divent� un ragazzone spensierato e libertino amava cavalcare ed andare a caccia. Aveva amici per tutta la maremma. A Civitella vi trov� anche la fidanzata,Polissena Brizzi.
Galgano nel pieno degli anni ignorava i consigli materni dedicandosi ad ogni capriccio che la sua giovane et� gli permetteva. Dionisia si disperava: "il figlio che abbiamo tanto desiderato altro non � che un grande peccatore" Guidotto consolandola: "crescer� e metter� la testa a posto" Dionisia non smetteva di pregare l'Arcangelo Michele perch� riconducesse il figlio sulla retta via, nel frattempo Guidotto mor�. Galgano non vers� una lacrima. Nel sonno per� fece un sogno che lo turb�, il mattino seguente raccont� tutto alla madre:"madre vi ho sognata per mano ad un Angelo con le ali d'oro ed in mano una spada, e vi diceva di vestirmi da cavaliere perch� dovevo andare con lui" Figlio- disse- non pu� che essere una buona cosa l'aver visto S.Michele,al quale sia tuo padre che io siamo sempre stati devoti. In seguito Galgano si comport� come se nulla fosse accaduto, ma dopo qualche anno l'Arcangelo apparve di nuovo:"Seguimi!-gli disse e lo condusse sino al fiume ove vi era un ponte stretto e lungo oltre il quale un prato bellissimo e pieno di fiori. Oltrepassandolo gli sembr� di entrare dentro il Monte Siepi ove ad aspettarlo vi erano i dodici Apostoli.Galgano era smarrito non riusciva a capire,d'un tratto gli apparve la visione di Cristo crocefisso e domand� cosa significasse, gli Apostoli risposero:"� ci� che � stato ed �, e dovr� tornare quando il mondo finir�" Galgano ancora non capiva il significato di quelle visioni ed al risveglio raccont� tutto alla madre.
Una mattina di primavera visto che ormai era da tempo che non vedeva l'amata Polissena decise di andarla a trovare per decidere i modi per le nozze .E mentre cavalcava assorto nei suoi pensieri ecco che gli si para davanti l'Arcangelo, avvolto da una luce abbagliante ad ostruirgli la strada, la spada alzata e gli occhi dai quali sembrava uscire una luce irreale . Il cavallo impaurito disarciona Galgano, si rialza e rimane immobile senza dire una parola, assorto tira fuori la spada che si va ad infilzare nella roccia formando una croce con l'elsa, l'Arcangelo scomparve, i rami degli alberi formarono una cupola sopra la spada . Dal quel momento Galgano divent� un eremita devoto al Signore. Ma il Maligno non poteva stare a guardare, mentre gli si sottrae un peccatore ed allora spinse la madre ad andare a trovarlo per cercare di convincerlo a ritornare e sposarsi, confidando nel fatto che una volta abbandonata quella vita di penitenze sarebbe tornato a peccare come e pi� di prima. Ma Dionisia non ebbe successo, ed allora si mise in cammino verso Civitella dove abitava Polissena che alla vista della donna sussult� di gioia: "dov� Galgano? "Mia cara, - rispose Dionisia - Galgano non � pi� lo stesso! adesso fa l'eremita, se vieni con me pu� darsi che cambi idea" Raggiunto il luogo dove viveva non lo trovarono lo attesero per molto ma invano, tornando al castello chiedevano ai contadini se l'avessero visto:"stamane, all'alba era in cammino coi piedi ignudi verso Roma". Il Maligno vistosi al perso, circu� una manciata d'omini convincendoli a smantellare quella spada che formava una croce, inutilmente gli uomini si accanivano contro quella roccia che sembrava indistruttibile e faceva rompere i loro attrezzi allora si accanirono contro la spada con una ferocia inaudita e si calmarono solo quando la spada si ruppe . Quando Galgano torn� dispiaciuto si mise a pregare cosi intensamente e con devozione che una volta fatti ricombaciare i pezzi rimasti essi si saldarono per sempre Fu cos� che anche Polissena si convinse a dedicare la sua vita al Signore ed alla vita di clausura. Il male era cosi sconfitto. La notte del 3 dicembre 1181 Galgano mor� appoggiato alla sua croce che possiamo ammirare nella chiesetta sorta attorno ad essa. Questa vuol essere solo un indicazione quindi non me ne vogliano tutti quelli ben pi� documentati di me, se qualcosa ho tralasciato. |