Castello di Sassoforte
Si ringrazia per la collaborazione Guidoriccio - https://www.sassoforte.it/ I resti di Sassoforte si raggiungono dal paese di Sassofortino. Si percorre la superstrada Siena-Grosseto fino all'uscita Civitella Marittima, si prosegue poi per Roccastrada e, oltrepassato il paese, per Sassofortino/Roccatederighi. Giunti al borgo si seguono le indicazioni per il castello/campo sportivo, al primo bivio si prosegue a destra, la strada diventa sterrata e in forte salita, dopo poche centinaia di metri il percorso torna in piano e quasi di fronte alla prima casa, che incontriamo sulla destra, parte una stradella sterrata (recentemente risistemata ma chiusa al traffico veicolare da una catena) che attraversa il bosco di castagni fino a Sassoforte. Si incontrano anche frecce in legno con la scritta 'Sassoforte' ma non molto leggibili. Il castello è raggiungibile, sempre lungo un percorso nel bosco, anche dal Parco Comunale.Il 10 luglio 2006 ha avuto inizio la prima di una
serie di campagne di scavo archeologico nel castello di Sassoforte.
Le campagne sono realizzate, con cadenza solitamente annuale, grazie all’impegno
congiunto del Comune di Roccastrada, dell’Università di Siena
e della Comunità Montana Colline Metallifere Grossetane. I lavori
sul campo sono coordinati dal dr. Salvadori. L'obbiettivo sarà
quello di passare attraverso le fasi di indagine e consolidamento per
giungere alla fruizione consapevole, in sicurezza, del castello.
» Foto prese durante
la Campagna di Scavi Giugno 2008
In seguito gli Ardengheschi, signori
di Sassoforte, cercarono di affrancarsi dal dominio degli Aldobrandeschi,
seguendo una politica opportunistica e sottomettendosi a Siena
nel 1254 per rovesciare il potere di Umberto Aldobrandeschi.
Da questo momento inizia un periodo di relativa autonomia per
i signori di Sassoforte che cercarono di estendere la loro influenza
sugli altri castelli dellAlta Maremma attraverso continue scaramucce
con gli Aldobrandeschi e gli altri nobili influenti della zona.
Nel 1328 il condottiero Guidoriccio da Fogliano cinse dassedio il castello di Sassoforte che in breve capitol� e fu ricondotto a pi� miti pretese. Della sconfitta ne approfittarono nuovamente gli Aldobrandeschi che, per le passate turbolenze e scorrerie subite, dopo aver condotto in catene a Santa Fiora, Ghinozzo - ultimo Conte di Sassoforte - ne ritennero il castello, che fu poi venduto a Siena per 5.500 fiorini d'oro nel 1330. Questa, temendo la posizione strategica della rocca, ordin� che fossero distrutte le mura ed il cassero mentre le terre furono concesse in enfiteusi agli abitanti al prezzo di 600 lire annue. Nel castello, sebbene distrutte le fortificazioni, continuarono a vivere un consistente numero di persone in condizioni sempre pi� disagiate. Gli abitanti, decimati dalla povert� e dalla peste, si ridussero a solo 50 persone nel 1353; la rocca, o quel che ne rimaneva, pass� quindi in mano ai Salimbeni nel 1368 ma linarrestabile degrado continu� finch�, nel marzo 1438, il borgo venne declassato a contado e gli abitanti confluirono nel nuovo abitato di Sassofortino.
La doppia cortina muraria doveva essere senza dubbio imponente, anche se in più punti andava semplicemente ad integrare gli affioranti massi di riolite, o addirttura erano gli strapiombi del pianoro a provvedere alla difesa di Sassoforte.
La visita a Sassoforte � particolarmente suggestiva per i castagneti secolari che si debbono attraversare salendo a piedi sul monte, per la sensazione di graduale scoperta che danno i vari piani della terrazza riolitica, per le viste panoramiche verso il mare e l'entroterra davvero eccezionali. Si consiglia di affrontare l'escursione in autunno/inverno, in quanto nel resto dell'anno la macchia rigogliosa può nascondere, oltre che i resti del castello, anche qualche insidia. |