Castello dei Conti Guidi - Vinci
Il castello dei Conti Guidi domina il nucleo più antico di Vinci,
si raggiunge percorrendo la superstrada FI-PI-LI, uscita Empoli Ovest
e da qui seguendo le chiare indicazioni.
Vinci
sorge alle pendici meridionali del Montalbano. Il Castello,
con la sua imponente struttura, domina l'intera cittadina e gran parte
del Valdarno Inferiore dall'alto delle sue potenti torri.
Le prime fonti certe che lo riguardano sono tratte da un diploma emesso
nel 1164 da Federico Barbarossa dal
quale si evince che il castello fu il primo edificio a sorgere in loco
(accanto ad una pieve ormai scomparsa). Ma l'origine del castrum
di Vinci sembra risalire all'Alto Medioevo,
quando i Conti Guidi decisero di costruire la loro abitazione
nell'ambito dell'espandersi della loro proprietà feudale in
questa zona, così importante dal punto di vista strategico per
gli interessi contrapposti di Firenze, Pisa, Lucca e Pistoia.
Le
relazioni tra il Comune di Firenze e i conti Guidi non
furono mai idilliache, nel 1180 migliorarono grazie al matrimonio di
Guido Guerra con Gualdrada, figlia di Bellicione Berti, che si era mantenuto
costantemente amico dei fiorentini. La stella dei conti Guidi declinò fino
a che nel 1254 cedettero spontaneamente il castello
a Firenze: il contratto di vendita fu siglato il 12
Agosto e Vinci divenne parte del contado fiorentino.
Nel 1315 la popolazione locale si ribellò,
aiutata da soldati pisani e lucchesi comandati da Uguccione della
Faggiola, ma dopo alterne vicende il governo fiorentino volse
alla riconquista di Vinci e nel 1318 lo stesso governo
inviò un castellano di propria fiducia. Nel 1320 Castruccio
Castracani, signore di Lucca nemica di Firenze, devastò Vinci,
e solo la pace di Montopoli del 1329 riuscì a riportare un breve
periodo di tranquillità. Nel 1364 il borgo sostenne vittoriosamente gli
assalti dei Pisani, che avevano preso al loro servizio l'abile capitano
inglese Giovanni Hawkwood detto l'Acuto. Cessato il
periodo delle lotte per la supremazia territoriale, Vinci con la sua
munita fortezza rimase saldamente in mano a Firenze, che periodicamente
vi inviava un proprio castellano. Nel 1538 il capitano
Giovanni da Vinci si distinse per coraggio e abilità diplomatica
obbligando a retrocedere i soldati spagnoli che volevano saccheggiare
il contado di Vinci e di Cerreto Guidi.
Il
castello continuò ad essere alterato, e snaturato
rispetto al suo aspetto originario, dai diversi proprietari alternatesi
nel corso dei secoli, fino al 1939 quando il Conte Giulio Masetti
da Bagnano, dopo averlo completamente ristrutturato, lo restituì al
Comune di Vinci. Oggi il suo aspetto è tornato quello medievale:
un quadrilatero in pietra di non vaste dimensioni per gran parte ancora coronato
da merlatura guelfa e mura fortemente scarpate,
impreziosito da due alte torri, unite fra loro a formare
un particolare quanto unico mastio, con una sola
porta di accesso aperta vicino all'angolo di sud-ovest. Impressivo
il fronte sud, più rimaneggiato quello nord. La sua forma simile
ad un'imbarcazione lo ha reso noto anche come 'castello
della nave'. All'interno conserva ancora intatti stemmi, affreschi ed
opere d'arte, come la splendida ceramica di Giovanni della Robbia 'Madonna
col Bambino'.
Il complesso ospita oggi il Museo Leonardiano [Museo
Leonardiano di Vinci - Castello dei Conti Guidi - 50053 Vinci - FI -
tel. 0571-56055, aperto tutti i giorni dalle ore 9,30 alle ore 18,00]
fondato nel 1953, quando si concludevano le celebrazioni per il quinto
centenario di Leonardo da Vinci, che qui nacque
il 15 aprile del 1452. Nella piazza antistante il Castello si
trova una grande scultura di legno, 'L'Uomo di Vinci' di Mario Ceroli
ispirato all'uomo vetruviano di Leonardo. A circa due chilometri da Vinci
si trova Anchiano, dove si può visitare la presunta casa natale
di Leonardo.
 
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