Castello di Ghivizzano
A cura di: Gruppo Storico Ghivizzano
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Ghivizzano si trova a circa trenta chilometri da Lucca, nel comune
di Coreglia Antelminelli, facilmente raggiungibile tramite la statale
S445 in direzione Abetone utilizzabile sia da chi proviene dall'autostrada
Firenze-Mare sia da chi proviene dal nord semplicemente seguendo le indicazioni
per Borgo a Mozzano.
17 SETTEMBRE. NORCINI A CASTELLO e GIOCHI E
LEGGENDE NEL CASTELLO - la mattina nella suggestiva scenografia
del borgo medievale di Ghivizzano Castello verrà proposta l’antica
arte del norcino, con una serie di punti di degustazione, lungo le
caratteristiche vie del borgo, che
esaltano il fascino e i profumi di quest’antico mestiere. A questo
straordinario percorso, tra sapori, storia e tradizione nel pomeriggio
il gruppo storico organizzerà giochi medievali per ragazzi e spettacoli
di gruppi storici.
24 SETTEMBRE. GIORNATA NAZIONALI DEI CASTELLI - il Gruppo Storico organizza
gratuitamente visite guidate in costume al castello.
16 DICEMBRE PRESEPE VIVENTE - dalle ore 19.30 in poi.
Il paese si anima di tanti mestieri (piu o meno 100) dei primi del '900
con circa 150 figuranti,
seguirà il passaggio della Sacra Famiglia per le vie del paese
e la nascita del Bambino nella Capanna allestita sotto la Torre di Castruccio
con la discesa dell'Angelo dalla Torre stessa.
» Dove si trova Ghivizzano
» Mappa del Castello
L’origine abitativa, della media valle del Serchio, risale ai
tempi dei Liguri-Apuani, unici abitanti della Garfagnana, fino all’arrivo
dei romani, che in quel tempo facevano base a Pisa, nel tentativo di
sottometterli, i romani furono costretti a più spedizioni e solo
nel 180 a.C. riuscirono a sconfiggerli, lo storico Tito Livio racconta,
che per stroncarne la forte resistenza, i romani furono costretti a deportare
l’intera popolazione, ne deportarono ben 47 mila. a Taurasi nel
Sennio. Intorno al 177 a.C i romani, inviarono una colonia a occupare
le nuove terre e a difesa del territorio conquistato, costruirono dei
campi militari”Castra”, in punti strategici, tra i quali
Ghivizzano. Il nome Ghivizzano infatti deriva dal latino 'Clavis' cioè 'chiave'
per la posizione strategica in cui si trovava. Quindi: Clavis Clavidianu,
Glavezzano e poi Ghivizzano.
A causa della scarsa documentazione, non sappiamo quando venne costruita
la prima fortificazione in muratura, il documento più antico ritrovato è del
983, quando il feudo della Pieve di Loppia (a cui apparteneva Ghivizzano),
venne dato in affitto, dal Vescovo di Lucca Teudogrimo alla famiglia
longobarda dei Ronaldinghi e dalla loro venuta, iniziamo a trovare dei
documenti, che attestano l’esistenza di una rocca e di una torre,
in muratura.
La famiglia dei Rolandinghi, per vie ereditarie, fu sostituita
in seguito, dalla famiglia dei Bizzarri e poi dagli Antelminelli, che
per molti anni conservarono il dominio dell'area di Coreglia, non sempre
pacificamente, dovendo difendersi spesso dagli assalti dei Fiorentini,
sempre interessati al suo possesso.
Nel 1272, tutta la zona passò sotto la giurisdizione di Lucca
e Ghivizzano divenne uno dei 36 paesi che formarono la Vicaria di Coreglia
Ai primi del 300, Castruccio Castracane degli Antelminelli divenuto signore
di Lucca per difendere la Garfagnana, ristrutturò diverse fortificazioni,
fra le quali la rocca di Ghivizzano. Ristrutturò l’intera
rocca, compresa la torre e vi costruì accanto una caserma, denominata “la
Casa del Capitano del Popolo”, per ospitare la guarnigione, circa
40 soldati, cinse l’intero borgo con delle mura (lungo via Sossala
,cioè sub-sala, 'sotto la sala', possiamo ancora notare le feritoie
per l’appostamento dei balestrieri ) e costruì un palazzo,
le cui mura ospiteranno nei secoli personaggi illustri, come Francesco
Castracane, Paolo Giunigi e Francesco Sforza, oggi dopo alcuni anni di
abbandono e incuria, una parte del palazzo è stato acquistato
e ristrutturato, dall’ultima discendente dei Buonvisi, antica famiglia
nobile lucchese.
La Torre o 'Torre di Guardia', alta 25 metri, era coronata originariamente
da otto merli, quello centrale di ogni lato oggi è scomparso.
La torre, si erge su tre piani con finestre ad arco romanico,
il piano terra, veniva adibito a magazzino e dimora per le guardie, non
comunicante internamente con i piani superiori, al primo piano a zona
giorno, vi era un camino, e il secondo piano a zona notte.
Alla morte di Castruccio, nel castello subentrò un altro Antelminelli,
Francesco Castracane, che prima di trasferirsi a Coreglia, vi abitò per
alcuni anni, la moglie Giovanna nel 1336 e il figlio Filippo nel 1347,
vi morirono, i loro corpi furono seppelliti nella chiesa della rocca.
Ai primi del 1400, il castello sotto la signoria di Paolo Giunigi, ebbe
alcuni anni di pace, ma alla caduta del Giunigi, subì l’ultimo
assedio e saccheggio della sua storia, ad opera di mercenari comandati
da Niccolò Fortebracci , al soldo di Firenze.
Alcuni anni dopo
un altro condottiero Francesco Sforza si impossessò del castello,
ma questa volta i Ghivizzani all’arrivo delle sue truppe senza
opporre resistenza gli aprirono le porte. Con l’avvento delle armi da fuoco le difese vennero progressivamente
smantellate e sul finire del 1500 Lucca, di nuovo padrona della fortezza,
ritirò la guarnigione ed offrì in affitto la rocca a privati.
» Mappa del Castello

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