Fortezza di San Martino
La fortezza sorge su un colle appena sopra l'abitato di San Piero a Sieve. Da Firenze è raggiungibile percorrendo la via Bolognese fino al paese di S.Piero e da qui seguendo le indicazioni per la 'Fortezza Medicea'. L'ultimo tratto della strada è stretto e sterrato. Questa zona del Mugello può essere raggiunta anche dalla A1 uscendo a 'Barberino'.Clicca per vedere una Mappa
La Fortezza di San Martino occupa un'intero colle, domina l'abitato di San Piero a Sieve e gran parte del Mugello. La sua costruzione fu fortemente voluta da Cosimo I de' Medici per porre un baluardo a difesa dei possedimenti della famiglia e dello Stato Fiorentino oltre che per soddisfare le pressanti richieste delle popolazioni locali, stanche dei continui saccheggi perpetuate ai loro danni da eserciti e bande provenienti dal nord. Dalla biografia ufficiale di Cosimo si legge la motivazione uficiale "...perchè da quella parte si poteva da qualunque havesse voluto assalir lo stato fiorentino venir liberamente insino a Firenze con ogni moltitudine di gente quantunque grande, senza avvenirsi ad alcuna frontiera da poterli contrastare...". La progettazione della nuova fortezza fu affidata all'architetto Baldassarre Lanci, già responsabile delle fortificazioni di Grosseto, Siena e Radicofani, e la prima pietra fu posta il 30 giugno 1569. Due anni dopo il Lanci moriva e l'impresa fu continuata da Bernardo Buontalenti; i lavori andarono per le lunghe, vista anche la vastità dell'opera, che fu terminata solo nel 1608, sotto il regno di Ferdinando I.
Guardando quest'opera ci può venire in mente la Fortezza di Poggio Imperiale di Poggibonsi ma a S.Martino siamo davanti non ad una città ma ad un complesso prettamente militare capace di contenere un'intero esercito! Forse era dalla costruzione della Lucera Angioina (1269-1283) che in Italia non veniva intrapresa una simile opera. E' inoltre a San Martino che inizia a mutare il rapporto fra manufatto e paesaggio nelle opere della difesa statica italiana: la tendenza sempre maggiore ad abbassare l'altezza in rapporto all'estensione orizzontale al fine di offrire sempre minor fronte al tiro d'artiglieria.
Più volte rimaneggiata e restaurata dopo il terremoto del 1762 la fortezza di fu smobilitata nel 1784 da Leopoldo I che la giudicò inutile e dispendiosa, essendo cessate le minacce di invasione dal nord. Le caserme furono trasformate in case coloniche e al suo interno inziarono ad abitare i contadini della zona. Le mura furono lasciate andare lentamente in degrado. Pochi anni dopo, in occasione dell'invasione Francese della Toscana, un piccolo presidio militare prese possesso per l'ultima volta della fortezza trasformando gran parte delle cannoniere in fuciliere. Da allora la più grande fortificazione rinascimentale della Toscana è stata abbandonata a se stessa tanto che oggi, praticamente sconosciuta e considerata meno di tante altre opere minori, giace sulla collina come un gigante morente ed è visitabile solo dall'esterno, anche se negli ultimi anni ha subito parziali opere di manutenzione. Il suo, nonostante tutto, buono stato attuale è dovuto all'alta qualità dell'opera. |