Pieve di San Piero in Campo
La Pieve
di S.Piero in Campo chiamata anche “Abbazia
di S.Piero in Campo Maggiore”, situata in Valdinievole,
fra Pescia e Montecarlo, è una
delle più antiche chiese di Lucca, edificata al dilagare del cristianesimo
in tutto l’Impero Romano, intorno al IV° secolo quando
l’Imperatore
Arcadio diede l’ordine di convertire i templi pagani ancora esistenti
nelle campagne ad uso cristiano o a demolirli, come accadde in quell’angolo
della Valdinievole, dove la Pieve venne edificata presso due
templi pagani “Veneri” (Castrum
Veneri) e “Castellare” (Tempio degli dei Lari).
Nella “Istoria
della città di Pescia e della Valdinievole”, l’autore
cita un documento segreto dell’Arcivescovado di
Lucca datato
485,
nel quale il Rettore Rachimondo allivellò dei beni appartenenti
alla Pieve di S.Piero in località Pianole, questa pergamena
di solo 9 anni posteriori alla caduta dell’impero romano (nel 476
iniziò il dominio dei Goti), fa presupporrete l’esistenza
della chiesa già nel periodo romano, tesi confermata
anche da un tronco di colonna di quell’epoca posta al suo
interno, su cui
poggia un’acquasantiera. Nel VI° secolo la chiesa, per mano del
vescovo di Lucca Frediano, divenne Pieve Battesimale,
consacrazione concessa
solo ad altre 27 chiese della diocesi di Lucca, ulteriore conferma dell’importanza
ricoperta dalla Pieve, la ritroviamo all’interno di una Bolla
di Papa Innocenzo IV° del 1252 e firmata anche da 12 Cardinali e Vescovi,
dove i suoi canonici e il Pievano risultano sotto la tutela del
Papa,
esentandoli dalla giurisdizione di Lucca.
L’attuale
struttura dell’edificio
a tre navate sorrette da colonne con capitelli decorati
con figure vegetali e animali geometrizzate risale al
XII° secolo e non conserva quasi niente dell’originaria
struttura, al suo interno sono conservate due acquasantiere
in pietra del XI° secolo, epoca ipotizzabile anche per l’edificazione
della sua torre campanaria.
Nel 1314 quando Uguccione della Faggiola assaltò e
distrusse il borgo di S.Piero, per la Pieve iniziò un
triste periodo, lo spopolamento del borgo distrutto e le continue guerre
fra Lucca, Pisa
e Firenze, fecero
cadere la Pieve in uno stato d’abbandono e incuria che
si protarrà fino
al 1509, quando giunti al termine della guerra con Pisa, la
famiglia Capponi, restaurò la chiesa e l’abitazione
del pievano,
rispettando l’impegno assunto alcuni anni prima con il Mons.Pietro
Accolti, Vescovo di Ancona e futuro Pievano di Montecarlo, al momento
della firma
del contratto di al livellamento dei beni della Pieve a loro favore,
stipulato con il consenso di Papa Giulio II. Nonostante questi lavori
di ristrutturazione, l’affluenza dei fedeli restò scarsa,
per l’eccessiva distanza della Pieve da Montecarlo,
che disponeva di una propria Pieve Battesimale, nel 1890 la Pieve
è stata chiusa
al culto e spogliata dei suoi arredi interni.
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